L’arte ha un grande potere, è messaggera istantanea di emozione, insegnamento, linguaggio, racconto, informazione e moltissimo altro ancora ed è questo l’uso appropriato che Panmela Castro, alias Anarkia Boladona, dona con la sua street-art. Un’ artista dal talento estremo divenuta una tra le centocinquanta donne più importanti per il suo impegno sociale contro la violenza sulle donne attraverso l’arte. Tanto da conquistarsi la corona di Regina dei graffiti.
Di Cristiana Zamboni
La Street-Art, nonostante sia ancora reputata da qualcuno come una semplice macchia sul muro, è davvero unica nel suo esser mezzo comunicativo diretto, familiare e formativo al servizio della convivenza.
Dobbiamo cambiare il significato dell’essere donna nel mondo.
Panmela Castro
Da sempre l’arte attraverso la sua capacità di coinvolgere, arriva fino alla sensibilità più inconscia e depressa dell’osservatore e lì vi scioglie i suoi connaturati messaggi atti ad innescare un moto di naturale ed incontrastato cambiamento con l’intento di migliorare il contenuto sociale e morale di chi osserva e del mondo che lo circonda.
E c’è ancora chi dice..“se l’è cercata“!
Ormai è risaputo che a livello mondiale, ogni giorno muoiono 15 donne per mano maschile, ogni 11 minuti una donna è vittima di violenza ed almeno una su tre è stata o sarà olocausto di una qualsiasi forma di soperchieria nell’arco della sua vita. Ma il mondo sembra dedicarsi al problema solo durante le campagne elettorali, le giornate alla memoria di qualche femminicidio particolarmente cruento ed in occasione di eventi istituzionali.
La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri.
Helga Schneider
Spesso le nostre società vivono sul pettegolezzo, il trash e la violenza e troppo spesso vi è ancora l’arcaica frase, “Un occhio nero ed ancora si mette i jeans stretti. Se la và a cercare“. Cambiare un mondo così non è solo complicato, ma a tratti, davvero impossibile. Donne che subiscono violenza da uomini e per questo tacciate da altre donne.
Panmela Castro, seppur giovane, conosce bene questo mondo. Bellissima, con un sorriso che illumina ed uno sguardo consapevole di chi ha visto la violenza negli occhi delle donne.
Una violenza dipinta e marcata sul volto ed il corpo della madre e della zia. Ed una volta sposata su se stessa fino a quando, aiutata dalla madre, decide di fuggire e denunciare.
Panmela Castro è nata a Rio de Janeiro il 26 Giugno 1981 e vive nella periferia nord di Rio. Si laurea in Belle Arti presso l’Università Federale di Rio de Janeiro e consegue un Master in Processi artistici contemporanei. Nel 2006 collabora con l’organizzazione With cause per promuovere i diritti delle donne e combattere la violenza domestica.
Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c’è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.
Alessandro Baricco
Nello stesso anno fonda Rede Nami, un‘organizzazione formata da donne artiste che combattono unite contro la violenza ed i soprusi di ogni genere. Si battono per la libertà d’espressione e l’uguaglianza di genere ed attraverso le loro opere di street-art, performance e tutte le altre forme concesse, informano ed educano i bassifondi brasiliani e di tutto il mondo.
Ha collaborato e collabora con numerosissime organizzazioni a livello mondiale per i diritti delle donne e le politiche sociali tra cui L’OAS, la Nike Company e la Fondazione Rosa Luxemburg. Ha già ricevuto numerosissimi premi fra cui il premio Hutùz Graffiti Artist, per l’anno 2007 e 2009, ed il premio Vital Voices Global Leadership Award portando i suoi murales ad una fama mondiale.
L’arte che guardiamo è fatta da solo pochi eletti. Un piccolo gruppo crea, promuove, acquista, mostra e decide il successo dell’Arte. Solo poche centinaia di persone nel mondo hanno realmente voce in capitolo. Quando vai in una galleria d’arte sei semplicemente un turista che guarda la bacheca dei trofei di un ristretto numero di milionari.
Banksy
Tra le vie di moltissimi paesi tra cui il Cile, Bolivia, Brasile, Inghilterra, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Israele, Austria, Turchia, Norvegia ed altri è possibile ammirare e riflettere sui suoi murales.
Panmela Castro, tramite le sue opere rappresenta il corpo femminile in rapporto con l’ambiente urbano, unendo in comunicazione diretta ed indiretta tutte le donne fra loro e narrandole fuse in una lunga treccia che germoglia dai pensieri di chi conosce la violenza fino ad arrivare al lato più empatico di chi, per sua fortuna, non ne è ancora stata sfiorata.
Le sue pennellate sono leste e concise nella mescolanza del colore e seguono, col suo gesto, la sua estrema voglia di arrivare all’osservatore. I colori sgargianti attirano l’attenzione e con la loro luminosità propongo una visione positiva del mondo, in cui cresce il frutto dell’unione degli esseri fra loro per un’esistenza equa e migliore. Nel suo ultimo progetto la sua arte si modifica lasciando al colore la libertà di muoversi e scivolare sui suoi soggetti come se fossero lacrime e tagli che spesso segnano gli esseri femminili che, ascose nei loro loculi in penombra dove è la violenza a comandare, aspirano alla fine.
Le sue performance sono multicolor e forti. La danza si mescola alla scenografia casuale in cui l’artista decide di far urlare il suo messaggio, usando un linguaggio prettamente sensoriale e collegato al senso della vista attraverso un lungo filo rosso che vibra fin nella profonda morale di chi guarda. Scatenando una moltitudine di sensazione che non possono lasciare intatto chi ha toccato.
I suoi vestiti scivolano al tempo, i tagli sulla sua pelle presagiscono cicatrici poste lì a ricordare per sempre che il sesso debole esiste ed è incarnato nella figlia di Eva, per tutte le generazioni.
Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato.
Èlie Wiesel
Una lunga treccia in cui ogni capello luccica al sole e sembra non conoscere una fine. Sembra ben inscenare l’immortale ed inesauribile ripetersi di quella agonia femminile che conosce la coercizione sia psicologica che fisisca.
Panmela Castro ha esposto al Museo della cultura brasiliana ed al Rosário Contemporary Art Museum ed è presente nella collezione permanente dell’Inter-American Development Bank a Washington e della Camera dei Rappresentanti a Brasilia.
E’ una donna che, attraverso la sua arte, informa le donne sulle leggi esistenti in loro aiuto, aiutandole e rendendole più coraggiose in quanto informate, consapevoli ed unite.
I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità.
Kofi Annan
Panmela Castro è una donna ed un’artista fortemente convinta che l’emancipazione femminile e la lotta alla violenza domestica e non, sarà possibile davvero solo se le donne per prime, si uniranno lottando complici e solidali per il bene comune.
La pittura è un mezzo di auto-illuminazione.
J. Olsen
La sua arte è principalmente linguaggio educativo e promuove il suo uso sociale, favorisce il cambiamento e la consapevolezza femminile di non essere sole. Le sue opere colorano una visione migliore del mondo e del futuro in cui le donne, legate fra loro, arrivano al potere e ne mantengono viva la funzione natale per un vero servizio sociale.
Il talento è un dono e va usato, non solo per i propri fini, ma per il bene della comunità.
Panmela Castro
Panmela Castro attualmente è impegnata in un grande progetto che riguarda la costruzione di una fitta rete di centri per l’impegno sociale soprattutto nelle zone ai margini delle società. Con centri d’ascolto e laboratori dove le donne possono imparare qualsiasi forma d’arte e contemporaneamente essere informate, aiutate e seguite in caso di bisogno o richiesta d’aiuto.
Centri in cui viene insegnata la consapevolezza che ogni essere umano è una persona con valore e dignità e che si può fuggire, denunciare e collaborare fra donne fuse insieme, alla ricerca del completo annientamento dei femminicidi e dell’ annichilimento morale della donna e del suo ruolo sociale, in tutti i paesi in cui usi e costumi hanno reso impossibile prescindere sul legame solidale che vi deve essere fra donne, violate e non.
La sua arte cresce in luoghi dislocati per le strade di tutte le città del pianeta attraverso segni, colori e linguaggi che portano un graffito di speranza ovunque, anche in quell’angolo buio e desolato ove vi è sangue e prigionia.
Alcune persone vogliono rendere il mondo un posto migliore. Io voglio solo rendere il mondo un posto più bello. Se non ti piace, puoi dipingerci sopra!
Banksy
Vite che, macchiate di sangue e paura, riescono ancora a pronunciare pochissime parole, e nelsilenzio della loro mente hanno solo la frza di ripetere come un mantra che la fine e la morte, sono le uniche vere vie d’uscita.
Ci sono ancora nel mondo donne in attesa di un domani migliore in cui possono dimorare libere e rispettate e non sfruttate solo per slogan elettorale, favole della buonanotte o giochi fatti da bambine. Quel gioco in cui, alle piccole femmine è, prima di tutto insegnato il punto limite permesso alle nostre idea e pensieri di mostrarsi in società. Confini silenzti in possiamo provare a sentirci forti e consapevoli perchè, tutto sommato, ci è permesso guarire almeno, le bambole.
Che cosa sarebbe l’umanità, signore, senza la donna?’ ‘Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa. Mark Twain
Tutte le opere dell’artista ed i suoi eventi potete reperirli nel suo sito ufficiale:
https://panmelacastro.com/
https://www.facebook.com/panmela.castro.9
https://www.instagram.com/panmelacastro
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